Il grande paradosso dell'immigrazione

Il Paradosso dell'Immigrazione
Un articolo dell'economista Tito Boeri pubblicato su Eco evidenzia un paradosso fondamentale: mentre i paesi ricchi hanno un bisogno crescente di immigrati a causa del declino demografico, l'immigrazione resta uno dei temi più controversi e preoccupanti per l'elettorato.
Boeri spiega che i paesi OCSE stanno affrontando una carenza di manodopera senza precedenti, con tassi di disoccupazione ai minimi storici.
Mai gli immigrati sono stati così necessari per paesi in declino demografico. Mai così al centro delle preoccupazioni dell’elettorato, in Italia come nel resto del mondo
L'economista Tito Boeri spiega benissimo la contraddizione dell'immigrazione nei paesi sviluppati.
Gli immigrati sono essenziali per diversi motivi
Colmano le carenze in settori dove è difficile trovare lavoratori locali (come l'assistenza agli anziani), contribuiscono positivamente ai conti pubblici e rendono più sostenibile il sistema pensionistico grazie alla loro giovane età. Tuttavia, le attuali politiche migratorie producono effetti controproducenti.
L'immigrazione in Italia
L'Italia ha vissuto una profonda trasformazione negli ultimi trent'anni, passando da paese di emigrazione a terra d'immigrazione.
Oggi l'Italia conta oltre 5 milioni di residenti stranieri, che rappresentano una componente essenziale del tessuto sociale ed economico del paese.
A seguito della caduta del muro di Berlino, nei primi anni 90, furono gli albanesi a dare questa nuova consapevolezza agli italiani. Poi fu il turno dei figli dei regimi comunisti ormai al collasso, rumeni, polacchi e ucraini.
Parallelamente, si consolidava la presenza di comunità dal Nord Africa, principalmente dal Marocco e dalla Tunisia.
Gli anni 2000 hanno visto una crescente presenza di comunità asiatiche, con cinesi, filippini e bengalesi.
La "Primavera Araba" del 2011 e le successive crisi in Medio Oriente hanno portato all'intensificazione degli arrivi via mare, ponendo nuove sfide al sistema di accoglienza italiano.
Oggi l'Italia, nel tentativo di limitare gli arrivi, ha adottato strategie problematiche come l'esternalizzazione delle frontiere in paesi come Libia e Tunisia, che spesso viola i diritti umani e rende più difficile l'integrazione di chi arriva.
L'immigrazione in Italia oggi
Il XXXIII Rapporto Immigrazione 2024 di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes offre una panoramica dettagliata del contesto italiano.
I residenti di cittadinanza straniera erano in aumento di 166.000 individui (+3,2%) rispetto all'anno precedente, rappresentando il 9% della popolazione totale.
La popolazione straniera è significativamente più giovane rispetto a quella italiana. La fascia d'età fino a 17 anni costituisce il 20,6% degli stranieri, mentre gli over 60 rappresentano il 10,8%. Le prime tre nazionalità dei titolari di permesso di soggiorno sono Marocco, Albania e Ucraina.
Il rapporto evidenzia come gli immigrati siano non solo attori, ma anche vittime di reato, sottolineando la necessità di politiche inclusive e di protezione sociale per garantire una convivenza armoniosa e sicura.
Tre soluzioni proposte da Boeri
- Adottare un sistema a punti come il Canada per attirare immigrati qualificati
- Riformare la legge sulla cittadinanza, superando lo ius sanguinis a favore di un percorso di integrazione più efficace
- Investire nella formazione nei paesi d'origine e nell'informazione sui rischi dell'immigrazione irregolare
Conclusione
Serve una gestione dell'immigrazione che bilanci le esigenze del mercato del lavoro e dei conti pubblici con le preoccupazioni degli elettori, puntando sulla qualità oltre che sulla quantità degli ingressi.
Fonte:
"La grande contraddizione", Tito Boeri, Rivista Eco, 1/25 https://www.rivistaeco.com/2025/01/18/la-grande-contraddizione/