Nonnas, il bellissimo racconto delle nonne italo-americane è una storia vera
Una commedia delicata e profonda che sa di sugo, pane appena sfornato e storie raccontate davanti ai fornelli. Nonnas, il nuovo film su Netflix, è un viaggio nei ricordi, nella cucina e nell’amore incondizionato che solo le nonne sanno dare. Ecco perché è molto più di una semplice storia: è una dichiarazione d’amore al valore delle donne che hanno cucito le nostre vite con gesti semplici e memorabili.
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INTRODUZIONE
Chiudi gli occhi e pensa a un ricordo d’infanzia che ti scalda il cuore. Per molti, ha il profumo di un sugo che cuoce lentamente, il suono delle risate in cucina e la presenza rassicurante di una figura speciale: la nonna. Con il film Nonnas questa emozione prende forma sullo schermo, trasformandosi in un racconto universale che celebra la cucina come linguaggio dell’anima e le nonne come custodi silenziose della nostra memoria più profonda.
Nonnas è una commedia tenera e avvolgente, tratta da una storia vera. Racconta di un uomo che, per superare il dolore della perdita, apre un ristorante gestito interamente da nonne italiane. Ma è anche un potente elogio alla memoria, alla diaspora culturale, e all’eredità affettiva che ci viene trasmessa attraverso il cibo.
QUANDO LA CUCINA DIVENTA MEMORIA
Nonnas si ispira a un progetto reale: Enoteca Maria , un ristorante unico a Staten Island, fondato da Joe Scaravella. Dopo la morte della madre e della nonna, Joe decide di mantenere vive le loro ricette creando un luogo dove, ogni giorno, una nonna proveniente da una parte diversa del mondo cucina piatti tradizionali del proprio Paese. Non chef professioniste, ma donne comuni, portatrici di memoria e amore.
Questa idea nasce dal bisogno di ritrovare un legame con le proprie radici, e prende forma in una cucina che è molto più di un posto dove si prepara da mangiare. È un tempio della memoria, un altare familiare dove ogni piatto racconta una storia. Il ristorante è diventato un simbolo di connessione, comunità e guarigione – ingredienti fondamentali per chiunque senta il bisogno di tornare "a casa", anche solo con il cuore.
LE NONNE PROTAGONISTE: UN CAST DA APPLAUSI
Nel film, Joe è interpretato da Vince Vaughn , e al suo fianco troviamo un cast tutto al femminile che porta in scena quattro nonne memorabili: Lorraine Bracco (Roberta), Brenda Vaccaro (Antonella), Talia Shire (Teresa) e Susan Sarandon (Gia). Ognuna di loro incarna una diversa sfumatura dell’essere nonna: c’è chi cucina con severità e rigore, chi con passione, chi con dolcezza, chi con ironia.
I loro battibecchi, gli scambi di ricette, i ricordi condivisi e le piccole rivalità sulle tradizioni regionali rendono il film vivido e autentico. Non si tratta di macchiette, ma di ritratti profondi e veri di donne che hanno affrontato la vita, amato, sofferto e trovato nella cucina un linguaggio universale di cura e presenza.
IL POTERE DELLE NONNE OLTRE LA FAMIGLIA
Nonnas tocca un tema fondamentale: la famiglia non è solo quella biologica. È anche quella che scegliamo, che incontriamo lungo il nostro percorso e che ci accompagna con piccoli gesti d’amore. Le nonne del film non sono legate a Joe da vincoli di sangue, ma diventano per lui una nuova famiglia, capace di colmare i vuoti lasciati dalla perdita.
Ecco perché la pellicola ha un valore terapeutico: ci ricorda che c’è sempre spazio per nuove connessioni, che il cibo è un veicolo potentissimo di emozioni, e che basta una ricetta per ritrovare la strada di casa.
Crescendo ho capito che mia nonna era stata la depositaria della cultura e dell'identità della nostra famiglia. E ho scoperto che, come lei, milioni di nonne in tutto il mondo trasmettono così il loro patrimonio ai nipoti
CIBO, EMIGRAZIONE E CULTURA
Uno degli aspetti più interessanti di Nonnas è la sua capacità di raccontare la diaspora senza cadere nel folclore. La comunità italoamericana viene ritratta con affetto ma senza stereotipi gratuiti, mettendo al centro la complessità dell’identità in movimento. La cucina diventa così il punto d’incontro tra passato e presente, tra culture diverse, tra luoghi di origine e di approdo.
La tradizione culinaria diventa ponte tra generazioni e culture. Pensiamo alle cucine africane, sudamericane, asiatiche: ogni cultura ha le sue nonne , le sue ricette tramandate a voce, le sue mani sapienti che impastano amore.
EMOZIONI IN OGNI DETTAGLIO
Ogni elemento di Nonnas è pensato per evocare emozioni autentiche. Dal grembiule legato in vita, alle risate mentre si sbucciano le patate, fino alle stoviglie lavate a mano con la radio in sottofondo. Ogni scena è un piccolo affresco di quotidianità, un tributo ai dettagli che rendono speciale la presenza delle nonne nella nostra vita.
Anche la colonna sonora contribuisce a questa atmosfera: dai classici come Funiculì Funiculà e Viva la pappa col pomodoro fino a brani più moderni, ogni canzone è scelta per far vibrare il cuore. È una playlist che profuma di casa, di festa, di domenica a pranzo.
TRA REALISMO E POESIA
La regia di Stephen Chbosky evita il sentimentalismo gratuito, ancorando ogni emozione alla realtà delle piccole cose. Sebbene nella prima parte il film scivoli in qualche cliché sugli italiani, la seconda metà si riscatta grazie alla forza delle protagoniste. Le nonne si confrontano con la vecchiaia, i rimpianti, la solitudine, ma trovano nella cucina una seconda possibilità.
Una delle scene più iconiche riguarda la “capuzzella”, una testa di agnello ripiena che crea scompiglio nel locale. Simbolo della cucina povera e popolare, diventa emblema del coraggio di osare e della forza delle radici.
CONCLUSIONI
Nonnas non è solo un film da guardare: è un film da vivere. È un invito a riscoprire le nostre radici, a cucinare con lentezza, ad ascoltare le storie dei nostri anziani. È una lettera d’amore a tutte le nonne del mondo: a quelle che ci hanno cresciuti, a quelle che abbiamo perso, a quelle che abbiamo scelto.
Ci ricorda che ogni tavola può diventare uno spazio sacro, ogni piatto una dichiarazione d’amore. E che, quando cuciniamo con il cuore, non siamo mai davvero soli.
E tu, a chi pensi quando senti il profumo del sugo della domenica? Qual è la nonna che ti ha insegnato a riconoscere l’amore nei gesti più semplici?
